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MUA’ è “camminiamo insieme?” mano nella mano con l’altra te
MUA’ sono io mille volte
MUA’ è un bacio sugli occhi di tua figlia
MUA’ sono io e tu, io più tu, io meno tu
MUA’ è il colore del nostro mondo che abbandoni
MUA’ è un augurio di morte ma poi chiedi scusa

MUA’ è soprattutto una faccenda personale. Un tentativo -plurale- di dare forma e consistenza a un
trauma, scintillandolo di verde, segno Dentro che si ridisegna Fuori per esser letto da occhi e
sensibilità altre.
Due figure apparentemente identiche si incontrano, fondono e confondono costruendo un mondo a
loro somiglianza in una cornice che parla di infanzia, apprendimento, costruzione, conquista dell’io,
distruzione, perdita, in un incessante rimbalzo fra un Dentro e un Fuori metaforici.
La stanza verde è il luogo in cui confrontarsi con sé stessa e l’altra: amica immaginaria, stessa
identica persona, madre. Inaspettata, emerge la prospettiva di un “Fuori”. Il passo in direzione di
quell’altrove porta con sé il sapore di un abbandono, morte che traghetta oltre la stanza da giochi,
prigione color pastello, utero materno: contenitore in cui marinare, un’ultima volta, sola.

un progetto di: Noemi Piva
con: Sara Chinetti e Noemi Piva
musiche originali: James Layton e Lorenzo Minozzi
occhio esterno: Lorenzo Covello
costumi: Nuria Piccirillo
produzione: Compagnia Atacama